Parità di genere in azienda: perché servono formazione e cultura

In un contesto in cui la parità di genere è ancora vista come mero adempimento burocratico, WAY adotta un approccio culturale come leva strategica per ambienti di lavoro più equi e credibili.

In un contesto in cui la parità di genere è ancora vista come mero adempimento burocratico, WAY adotta un approccio culturale come leva strategica per ambienti di lavoro più equi e credibili.

 

Dalla policy ai fatti: il ruolo della formazione

Parlare di parità di genere senza agire è un esercizio sterile. Per questo, WAY ha scelto di passare dalle dichiarazioni ai fatti, adottando una Policy aziendale per la parità di genere che ha come cardine l’integrazione e l’inclusività anche attraverso la formazione continua. La policy non è un documento da vetrina, ma una guida operativa che impegna ogni area dell’azienda, dal management ai team tecnici, a costruire un ambiente realmente inclusivo.

 

Perché serve una cultura della diversità

La diversità non è un valore aggiunto: è un prerequisito per l’innovazione. Ma non può essere imposta. Va coltivata ogni giorno, attraverso un lavoro culturale che sfidi i pregiudizi, renda visibili le disuguaglianze e dia strumenti concreti per superarle. In questo senso, la formazione non è un’opzione: è una responsabilità.

In WAY, promuovere una cultura della diversità significa integrare principi di equità nei processi aziendali e creare le condizioni affinché ogni persona possa esprimere il proprio potenziale.

Questo si traduce in:

  • un impegno formale e pubblico, sancito dalla Policy aziendale per la parità di genere;
  • un piano di comunicazione interna ed esterna che affronta con coerenza temi come bias cognitivi (pregiudizi inconsapevoli), linguaggio inclusivo e rappresentazione equa;
  • l’obiettivo di rendere meritocratici e trasparenti i criteri di valutazione e sviluppo professionale, fondando le decisioni su dati concreti.

 

Il valore strategico della parità

Le organizzazioni che investono in equità di genere ottengono risultati migliori in termini di performance, clima interno e reputazione. Lo conferma anche il Global Gender Gap Report del World Economic Forum, che evidenzia come le imprese più inclusive siano anche quelle più resilienti e innovative (Fonte: WEF, 2024).

WAY ha scelto di allinearsi ai requisiti sanciti dalla normativa UNI/PdR 125:2022 per la certificazione sulla parità di genere, riconoscendo nella diversità un motore di eccellenza, non un vincolo normativo da aggirare.

La cultura si misura anche nei piccoli gesti

La cultura di un’azienda non si vede solo nei progetti formativi o nei documenti ufficiali. Si manifesta nel linguaggio quotidiano, nei processi di selezione, nei criteri di promozione, nei tempi di ascolto. E nella capacità di correggere, con rigore e trasparenza, ciò che non funziona.

In conclusione: la parità non è una questione femminile. È una sfida organizzativa che riguarda la qualità della leadership, la coerenza del brand, la credibilità dell’azienda verso tutti i suoi stakeholder.

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